William James è stato un grandissimo psicologo americano che alla fine del 1800 (hai letto bene: alla fine del 1800) scriveva “La capacità di riportare indietro volontariamente l’attenzione, più e più volte, quando vaga, è la radice della capacità di giudizio, del carattere e della volontà”.
Quando l’ho letto non ho potuto trattenere un sorriso. Molto prima della mindfulness, molto prima di tutti i discorsi che facciamo sui traumi infantili, William James attribuisce all’attenzione la possibilità di determinare il nostro carattere. E la nostra volontà. Definisce un elemento fondamentale: cambiamo, cresciamo, ci organizziamo a partire da ciò a cui prestiamo attenzione.